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Il sacro in Val Vigezzo: Re e Craveggia

È una tappa irrinunciabile per i fedeli ma rimane un sito molto attraente anche per gli scettici che comunque ne subiscono il fascino! Siamo nella Valle Vigezzo orientale, in provincia di Verbania a 7 km dal confine con la Svizzera ad un'altitudine di 710 mt s.l.m. Vogliamo accompagnarvi oggi a Re che deve la sua importanza alla prodigiosa effusione di sangue avvenuta nel 1494 sopra un affresco raffigurante una Madonna del latte.

Era l'anno 1494: una chiesetta sorgeva vicino all'abitato e sulla facciata, era affrescata una Madonna col Bambino. Quel giorno Giovanni giocava lì vicino con altre persone a piodella; sfortunato e stizzito, tirò la pietra contro la chiesa colpendo proprio il ritratto della Vergine e, subito pentito, fuggì via. Il giorno dopo un fedele, toccando l'effige si accorse che questa perdeva sangue dalla fronte. L'effusione di sangue durò circa venti giorni e durante questo periodo il sangue venne raccolto in pezze di tela che il parroco ripose in un calice, fino a quando il prodigio cessò. I devoti accorsero a centinaia da ogni regione; molti ammalati e disgraziati si ritrovarono guariti. Le autorità civili e religiose attestarono il miracolo. Davanti all'immagine della Madonna del Sangue, fu subito costruito un altare e poi una Chiesa e poi un Santuario più grande. Nel 1894, quattrocentesimo anniversario del miracolo, si decise di realizzare un tempio grandioso in stile bizantino-rinascimentale che venne consacrato il 5 agosto 1958 dal Vescovo di Novara e poi insignita da Pio XII del titolo di Basilica Minore. In un tabernacolo sul retro dell'altare sono conservate in un'ampolla di cristallo le pezzuole di stoffa intrise del sangue miracoloso. La festa del miracolo si svolge ogni anno dal 29 aprile al 1 maggio, con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola.

Il nostro itinerario, ci porta poi a Craveggia, comune poco distante che conta soli 755 abitanti. È uno dei borghi più pittoreschi della Val Vigezzo ed è famoso per i suoi innumerevoli camini in pietra che svettano sopra i tetti in beole delle case. In passato gli alti camini erano considerati simbolo di ricchezza delle famiglie borghesi del luogo che facevano a gara per chi ne costruiva di più imponenti e numerosi.

A Craveggia non possiamo non visitare la Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo che venne edificata fra il 1731 e il 1734 e venne decorata internamente con affreschi di Giuseppe Maria Borgnis, pittore locale che ne disegnò anche il progetto. La Parrocchiale custodisce il Tesoro del Re di Francia nonché il manto funebre del Re Sole, Luigi XIV. Se rimanesse del tempo varrebbe la pena di fare anche una salto a Casa Borgnis (Sec. XVII) dove il pittore dipinse una bella Annunciazione: una composizione che mostra la sua maestria nel quadraturismo. Non ci rimane poi che seguire l'indicazione "Vasca Blitz" e scegliere uno dei rifugi lungo la strada dove degustare le specialità culinarie locali...buon appetito!

 

Galleria foto Il sacro in Val Vigezzo: Re e Craveggia

affreschi di Giuseppe Maria Borgnis