Lago maggiore
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L'eremo di Santa Caterina e il Chiostro di Voltorre

Tappa obbligata alla scoperta delle bellezze del Lago Maggiore è sicuramente l’Eremo di S. Caterina del Sasso, nel comune di Leggiuno. Geograficamente radicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago, l’Eremo regala uno scenario tra i più affascinanti della zona.

Lo si può raggiungere dal piazzale sovrastante, ricco di ampi parcheggi, scendendo una panoramica scala di 268 gradini o via lago salendone un’ottantina. Si può comodamente raggiungere anche per mezzo dell'ascensore con accesso nei pressi del parcheggio. Alla Chiesa si accede attraversando un portico d'impronta rinascimentale. La struttura è frutto della fusione di tre cappelle, che erano originariamente distinte e che sono sorte in epoche differenti. Numerosi sono i cicli pittorici presenti all'esterno e internamente alla chiesa. Arte e storia si integrano splendidamente in un quadro naturale tra i più suggestivi, quasi una balconata che si protende verso il golfo Borromeo, Stresa e le isole. Entrando nell'eremo si incontrano dapprima il Convento meridionale (XIV°-XVII° secolo), con interessanti affreschi nella sala del camino, poi il Conventino (XIII° secolo) decorato, appena sotto le finestre del primo piano, da una lunga affrescatura secentesca ispirata alla Danza Macabra, ed infine la Chiesa, che ingloba al suo interno la cappella di Santa Caterina. Per quanto riguarda la torre campanaria, la sua costruzione risale al Trecento, è alta 15 metri, comprese la cuspide e la croce, ed ha base rettangolare. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate.

Per completare l’itinerario vi consigliamo una visita al Chiostro di Voltorre, frazione del Comune di Gavirate, da cui dista poco più di un chilometro. È adagiato ai piedi del parco del Campo dei Fiori e toccato dalla strada litoranea nord lacuale del lago di Varese. Qui, nascosto tra case coloniche e piante, sorge il Chiostro, riconosciuto monumento nazionale nel 1911: si tratta di un complesso edilizio formato da un chiostro vero e proprio, dalla torre, dalla chiesa e da alcuni locali che nel lato sud si ripetono al primo piano. Venne costruito, secondo le fonti storiche più probanti, tra il 1100 ed il 1150 nel periodo di maggior diffusione in Italia dei monasteri cluniacensi legati gerarchicamente in abbazie. Dietro l'abside della chiesa si erge la torre. La campana della torre che chiamava alle funzioni religiose oltre ai monaci gli abitanti della frazione; è da supporre venisse suonata "a martello" per chiamare a raccolta i contadini dei cascinali circostanti, per decidere l'equa distribuzione dei boschi e dei pascoli o per la partecipazione alle lotte pro o contro il Barbarossa. Attualmente, la gestione del chiostro è affidata all'Associazione culturale "Amici del Chiostro" che qui organizza mostre ed eventi dedicati al mondo della grafica, dell'illustrazione e del design.