La Basilica di S. Vittore sorge nel centro di Varese, e intorno ad essa ruota da secoli la vita religiosa della città. L'attuale edificio fu costruito nel XVI secolo, ma la struttura primitiva risale probabilmente al V secolo: questo spiegherebbe la dedicazione a S. Vittore, martire morto nel 304. Il ritrovamento di una lapide romana recante un inno a Giove indicherebbe che in loco sorgeva un'area di culto pagana.
L'esterno della Basilica di San Vittore
È possibile che S. Vittore fosse capo di pieve dipendente dall'arcivescovo di Milano già dal IX secolo, lo fu certamente dal X. In un documento del 942 si accenna alla diatriba che opponeva la Basilica al Santuario di S. Maria del Monte, considerato scismatico perché di probabile fondazione longobarda. Lo scritto indica chiaramente la supremazia di S. Vittore rispetto al Santuario, ma nonostante ciò la disputa proseguirà per secoli.
Alla fine del Quattrocento la Basilica era ormai ritenuta inadeguata alle necessità di capienza e di prestigio del borgo: nei primi anni del Cinquecento furono eretti il presbiterio e l'abside in stile rinascimentale; tra il 1580 e il 1625, su progetto di Pellegrino Tibaldi e con la collaborazione del varesino Giuseppe Bernasconi furono ricostruite le tre navate in stile tardo-manieristico. Nel 1791, utilizzando in parte materiale di reimpiego proveniente da un'altra chiesa, fu infine portata a compimento la facciata, su disegni di Leopold Pollack.
Concepita in stile neoclassico, decisamente ritmata in senso orizzontale in due spazi separati dalla trabeazione recante la dedicazione al santo, si presenta leggermente schiacciata nelle proporzioni. L'imponente portale centrale è inquadrato da colonne doriche che reggono un arco a tutto sesto dove si trovano due statue di angeli realizzate da Ludovico Pogliaghi (fondatore dell'omonimo Museo Pogliaghi). I portoni laterali sono invece costituiti da colonne collegate da un architrave. L'elegante tiburio a sezione ottagonale, sormontato da un lanternino di pietra, è opera del Bernasconi. A lui si deve anche il progetto per la torre campanaria che svetta a destra della basilica. I lavori, iniziati nel 1617, si conclusero solo centocinquant'anni più tardi. Ciò è evidentemente rispecchiato nel risultato finale: fino alla cella campanaria lo stile è tardo manieristico tipicamente lombardo, mentre la cima, elevata in seguito all'intervento di Giuseppe Baroffio, è di gusto barocco.
Basilica di San Vittore: l'interno
A tre navate, con volte riccamente affrescate, l'interno conserva pregevoli opere d'arte. Sulla prima arcata sono raffigurati Abramo e Loth di Carlo Francesco Nuvolone; nella prima cappella, la Messa di S. Gregorio Magno di Giovan Battista Crespi detto il Cerano. I tre affreschi posti nell'abside rappresentano il martirio di S. Vittore e sono stati eseguiti da Salvatore Bianchi. La cappella più antica (iniziata nel 1580) è quella posta alla sinistra del transetto ed è conosciuta come "cappella del Rosario": essa conserva il paliotto ligneo dell'altare originario, con scene della battaglia di Lepanto.
Notevoli gli affreschi laterali del Morazzone: la Presentazione di Maria al Tempio e lo Sposalizio della Vergine. La prima cappella della navata di sinistra reca un altro dipinto del medesimo artista: si tratta di S. Maria Maddalena portata in cielo. L'altare maggiore, in marmo bianco, è opera assai recente dello scultore varesino Floriano Bodini (1991). L'antico altare maggiore (1734-1742) è invece attualmente collocato nel presbiterio e fu realizzato in tarsia di marmi policromi dai fratelli Buzzi di Viggiù.
Galleria foto Basilica di San Vittore
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