Quando l’arte incontra l’architettura e quando queste, fuse assieme, incontrano il paesaggio, si ottiene qualcosa di avveniristico. A Verbania si ottiene “Il Maggiore”, il Centro Eventi Multifunzionale già CEM.
Il nuovo Centro Eventi Multifunzionale di Verbania, progettato dall’architetto madrileno Salvador Perez Arroyo, è una struttura architettonica dal carattere europeo e contemporaneo, maestoso e altamente espressivo, con all’interno una sala teatro da cinquecento posti, una sala minore da duecento, un grande foyer, camerini, uffici, sale prova, bar ristorante, magazzini, depositi e altri spazi di servizio.
L’edificio si trova lungo la costa del Lago Maggiore, in corrispondenza della foce del fiume San Bernardino, nei pressi della storica Villa Maioni, attuale sede della Biblioteca Civica.
In una posizione panoramica, con vista sul meraviglioso paesaggio circostante, il CEM ridisegna l’area inserendosi perfettamente sul territorio accanto al Lago Maggiore, alla spiaggia, alla Villa, al lungo lago e divenendo, così, fulcro delle attività socio-culturali.
La sua collocazione tiene conto anche del fattore comodità – sia che riguardi l’accessibilità degli ospiti, sia che riguardi le attività di carico e scarico delle attrezzature – e del fattore estetica: le forme della struttura prendono infatti ispirazione dai sassi e dalla geologia del luogo, a significare un inserimento delicato e rispettoso con l’ambiente circostante.
Il sistema interno è altrettanto interessante quanto l’esterno. Composta da piattaforme mobili, l’organizzazione interna consente molteplici e mutabili allestimenti, collegando la sala grande al foyer e creando uno spazio accessibile e multifunzionale in grado di accogliere fino a 900 persone.
Potranno essere ospitate rappresentazioni liriche, orchestrali e teatrali grazie all’ampio palcoscenico dotato di fossa orchestrale e di una torre scenica alta circa sedici metri.
Quello che viene offerto alla cittadinanza è un edificio culturale polifunzionale aperto alle necessità della città, disponibile ad eventi di varie dimensioni, siano essi di scala provinciale o regionale.
«È un contenitore funzionale pensato come una scultura. Un’opera d’arte moderna e avveniristica che sarà ricordata da chi visita la città o arriva per assistere a qualche evento. Un posto bello non si dimentica e per Verbania sarà un biglietto da visita» ha commentato l’architetto spagnolo.
I quattro sassi (le cupole)
Il sasso Uno è quello destinato ad ospitare il bar (livello zero – 160 mq), il ristorante con terrazza panoramica (90 posti esterni, 84 interni) e gli uffici, al secondo livello e uno spazio di circa 100mq che può avere vari usi, ad esempio ospitare mostre; l’ingresso invece è al sasso Due, con un atrio di 143 metri quadrati e un vestibolo che può fungere ancora da spazio mostre che immette nella sala polifunzionale con vista lago. Questa rappresenta il centro di congiunzione dei 4 sassi e l’ambiente più ampio della struttura, modulabile per diverse esigenze con la sala teatrale di 500 posti (sasso Tre, quello più alto che contiene il palcoscenico) e due sale più piccole da 150 e 250 posti. Al sasso Quattro all’ultimo livello, la sala giovani (circa 200 mq), cinque camerini, due cameroni, una delle quattro sale prove. Nei sotterranei 400 metri quadrati fruibili in futuro in vario modo: area gioco per bambini, biblioteca per giovani, palestra d’arrampicata, il cosiddetto “buldering”. All’esterno, fronte lago, dove una volta sorgeva l’Arena, una serie di gradoni che possono essere adattati anche per spettacoli all’aperto.
Autore del progetto ideativo, preliminare e definitivo è il gruppo Stones formato da Arroyo – che ne è capogruppo -, Cook, Sbarch Bargone Associati, Mariani, Bianchini e Lusiardi Associati, Sandelewski, Auletta, Mestre Sanchio, Brenci, Di Muzio.
Il progetto esecutivo porta invece la firma del gruppo composto dagli architetti Giancarlo Marzorati e Fabrizio Bianchetti, dall’ingegnere Stefano Rossi, TEkser Srl e dal geologo Fulvio Epifani.
Della direzione lavori e del coordinamento della sicurezza se ne sono occupati, infine, lo Studio Amati Architetti, Errevia Ricerca Viabilità Ambiente Srl e l’architetto Marcello Lezzi.
in Curiosità
Mar12
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