Il lago di Varese ospita, in prossimità della costa sul territorio del comune di Biandronno, l’Isolino Virginia che è raggiungibile, in pochi minuti, grazie alle piccole imbarcazioni che partono dal molo del lungolago. Dal 1863 è uno dei siti più famosi della preistoria europea, in quanto abitata continuativamente dall’uomo dal primo Neolitico (fine VI millennio a.C.) alla fine dell’età del Bronzo (900 a.C. circa). All'Isolino Virginia, durante il Neolitico, l’uomo realizza direttamente sul terreno le monumentali piattaforme lignee sulle quali costruire le proprie case a pianta rettangolare che serviranno successivamente ad evitare l’allagamento delle abitazioni. L'Isolino Virginia compare oggi nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco: nel suo Parco Archeologico si possono visitare il Percorso didattico all'aperto ed il Museo Preistorico.
Per completare la nostra giornata “in natura” non possiamo non visitare l’area della Palude Brabbia, costituita da oltre 450 ettari di canneti, stagni ed aree fangose. L'area della Palude Brabbia è di origine post-glaciale, risalente a 20.000 anni fa ed ha avuto origine da un antico ecosistema lacustre che comprendeva gli attuali lago di Varese, di Comabbio e di Biandronno, con un livello dell'acqua più alto dell'attuale di almeno 20 metri. Col tempo l'acqua si è aperta la strada verso sud, erodendo l'incile del Bardello, e tutto il grande ecosistema lacustre si è abbassato di circa 20 metri lasciando scoperta questa zona.
Sulle zone costantemente allagate crescono l'ontano nero ed alcune specie di salici; dove il terreno è invece più asciutto la farnia o quercia gentile. Numerose sono le piante carnivore, come la drosera e l'utricularia, le ninfee, i gigli di palude, i loti, le viole palustri. La fauna è rappresentata da ben 170 specie di uccelli, 26 specie di mammiferi, otto di rettili e sette di anfibi. Le rarità sono rappresentate dalla Moretta Tabaccata, la Rana di Lataste e la Puzzola. Numerosi sono anche gli aironi, che nidificano con tranquillità in questa area protetta. A partire dal 1994, la gestione della Riserva è stata in parte affidata alla LIPU, che vi ha creato un'Oasi. All'ingresso di Inarzo è possibile visitare un'Aula Didattica, un piccolo museo in cui è possibile ammirare la storia e la vita dell'Oasi.
Gli amanti della natura non potranno che esserne estasiati!
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