Ricca di episodi al confine tra realtà e leggenda, la Rocca di Arona ha vissuto innumerevoli vicende epiche, passando sotto numerosi padroni e resistendo agli attacchi degli stranieri. Nel 1970 i Borromeo cedettero la Rocca in fruizione al Comune di Arona con un contratto di comodato affinché diventasse parco pubblico. Nel luglio 2002, la Rocca Borromea per la scadenza del contratto di comodato e la mancanza di sicurezza è stata chiusa al pubblico e nonostante vari tentativi tra cui l'inserimento del bene tra i "Luoghi del Cuore" del FAI, per molto tempo è rimasta chiusa al pubblico.
A inizi settembre 2011 è stata finalmente restituita agli aronesi ed ai turisti questo gioiello architettonico e paesaggistico. Già migliaia di visitatori - dopo il simbolico taglio del nastro alla presenza delle autorità e della famiglia Borromeo e dopo i ringraziamenti agli sponsor pubblici e privati ed ai volontari che hanno lavorato per mesi per la ripulitura e la messa in sicurezza dell’area - hanno visitato nel breve periodo di apertura il grande parco, da cui si gode una bellissima vista del Lago Maggiore. L’area non è solo stata messa in sicurezza con reti di protezione, rifacimento muri e posizionamento della staccionata, ma anche attrezzata con servizi igienici e panchine e dalla primavera del 2012 sarà dotata di un nuovo parco giochi per bambini, di un bar e punto ristoro. Punto panoramico tra i più spettacolari della zona, non solo per la splendida visuale del Lago Maggiore, ma anche per ammirare la costa lombarda con il castello di Angera, era raggiungibile seguendo il sentiero che da via Cantoni conduceva alla sommità del colle, oppure l'agevole via alla Rocca (da via Partigiani).
I torrioni e i resti delle fortificazioni ne testimoniano l'antichissima storia, interrotta soltanto tra il 1800 e il 1801: dopo la battaglia di Marengo Napoleone comandò la distruzione di tutti gli edifici. I primi insediamenti stabili risalgono al Bronzo Tardo e Finale e alla Prima età del Ferro. Risale a prima dell'anno Mille una documentazione scritta circa l'esistenza di una fortificazione della Rocca, mentre appare certo che tra l'XI e il XII secolo essa fosse il rifugio degli arcivescovi della diocesi di Milano in fuga dalla città. Il 1277 è l'anno d'inizio del dominio visconteo che durerà per quasi duecento anni. Alla fine del XV secolo la Rocca, data in feudo a Vitaliano Borromeo, si arricchisce di una nuova cinta di mura e sotto l'egida della potente famiglia resiste ai numerosi attacchi da parte di potenze straniere (francesi, spagnoli, austriaci). Tra i ruderi che ancora ricordano l'imponenza di quella che fu una grande fortezza, si può individuare il luogo che accoglieva la stanza di San Carlo, che proprio qui nacque nel 1538, la delimitazione della antiche mura ed i resti di altre costruzioni tra cui il magazzino, la "rocchetta", la "scala segreta". Per proseguire l'itinerario nel verde, non resta che fare ritorno sulla via Partigiani e proseguire verso colle San Carlo.
Luogo ideale per una passeggiata tra il verde, a poca distanza dal lungolago aronese, la Rocca Borromea diventerà meta di aronesi e turisti in cerca di tranquillità e di natura. Da metà marzo sarà nuovamente aperta tutti i giorni, sino al tramonto. Sarà raggiungibile da via alla Rocca, che sale da via Cantoni (la via che è prosecuzione della statale del Sempione per chi entra in Arona provenendo da Meina); per chi giunge da altre direzioni, è opportuno avere come punto di riferimento via San Carlo, nel centro storico aronese, da cui ci si immette in via Cantoni, per poi salire alla Rocca.
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