L’ottima conservazione del complesso ha destato non poca curiosità tra gli esperti. Il «miracolo» del San Carlone di Arona studiato da uno dei più grandi esperti mondiali di rame.
A destare la curiosità del lussemburghese Jean-Marie Welter, che ha lavorato nel settore della ricerca e dello sviluppo di un gruppo fondato nel 1886 a Firenze con il nome di Società metallurgica italiana, la buona salute della statua di San Carlo Borromeo, che dal 1698 è esposta a qualsiasi tipo di fenomeno atmosferico.
Welter, che sta tenendo “sotto controllo” la statua da anni, trova interessante il fatto che la lega di rame e ferro con cui è stata realizzata non si corroda.
L’esperto ha così avanzato la richiesta di studio dei materiali per capire l’ottima conservazione della statua alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, proprietaria del Colosso di San Carlo e del colle dove è situato. Il progetto, stilato in collaborazione con il Politecnico di Milano e finanziato dall’European Coopt Institute e dall’Istituto italiano del rame, pare prenda il via con un primo sopralluogo programmato ad aprile.
Si tratta di uno studio che permetterà di ricavare nuove informazioni sul complesso e che darà un aiuto in più alprocesso di restauro a cui sarà sottoposta la statua – sia nella parte interna che in quella esterna -, necessario dal momento che l’ultimo restauro risale al 1975.
Nel frattempo tante sono ora le azioni di promozione del sito: un accordo con i giardini Villa Taranto di Verbania, nel cui parco botanico saranno affisse le pubblicità del San Carlone, la creazione di un percorso con pannelli didattici all’interno del parco della statua dedicato alla vita del santo, e l’ideazione di un possibile proseguimento della visita nella chiesa di San Carlo, dove è stata ricostruita la stanza del santo e dove sono custodite le reliquie e alcuni oggetti a lui appartenuti.
… c’è comunque da chiedersi … che la “tenacia” dei materiali della statua rispecchino il temperamento di San Carlo Borromeo, arcivescovo cattolico e cardinale italiano? Ai posteri l’ardua sentenza.
Foto credit: Factory foto&grafica
in Curiosità
Gen27
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